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AMBIENTE

JEREMY RIFKIN A ROMA PER PORTARE LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE AL FORUM PA

A partire dal libro “The End of Work” negli anni            ecologico. Base di questa rivoluzione: da un lato la
Novanta, il prof. Jeremy Rifkin scardina l’idea di          sharing economy, che ridefinisce il capitalismo senza
“lavoro” nella prospettiva diffusa sino al XIX secolo,      però annientarlo, dall’altro l’Internet of things (Internet
arrivando fino al giorno d’oggi, teorizzando eventi         delle cose) che consiste nell’incorporazione di sensori in
rivoluzionari come l’avvento dell’energia all’idrogeno,     tutti i tipi di dispositivi, strumenti e apparecchi per far sì
del fotovoltaico e delle biomasse come conseguenze          che i device entrino in contatto fra loro per semplificare
della crisi energetica da lui annunciata. La visione        la vita delle persone. Oggetti e persone che si
di Rifkin nelle sue riflessioni multiformi ha un filo       interfacciano in un continuo susseguirsi dall’estensione
conduttore: di fronte alla svolta e ai cambiamenti          di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi fisici
prospettati bisogna superare gli schemi precostituiti       concreti, in cui le vie di accesso alle informazioni si
e adottare nuovi sistemi di dominio e di pensiero. Da       moltiplicano, condizionando le “regole” di dialogo e di
                                                            comunicazione.
  A sinistra Antonio Rancati                                «La sharing economy è la terza rivoluzione industriale».
  coordinatore nazionale                                    In particolare, Rifkin afferma che tale rivoluzione poggia
  CETRI-TIRES, centro studi                                 su cinque dinamiche che coinvolgono la nostra società
  europeo fondato sulle teorie                              negli ultimi anni: il passaggio alle energie rinnovabili,
  del prof. Jeremy Rifkin                                   i trasporti non alimentati da combustibili fossili,
                                                            l’idrogeno e altre tecniche per l’immagazzinaggio
qui il suo ardore nell’incitare le leadership di volta in   di energie, la conversione degli edifici in centrali
volta, di libro in libro, a rendersi conto delle imminenti  produttive e la tecnologia Smart Grid. Tutto ciò
rivoluzioni in procinto di compiersi. La sua ultima opera,  finalizzato all’esigenza di prevenzione in vista di una
pubblicata nel 2014, intitolata “The Zero Marginal          possibile catastrofe climatica: fondamentale, in questo
Cost Society: The Internet of Things, the Collaborative     senso, l’utilizzo di un “Internet delle energie”, secondo
Commons, and the Eclipse of Capitalism”, pone le basi       cui «entro 25 anni non useremo più energia derivata dal
teoriche per il nuovo sistema economico che starebbe        petrolio e dal nucleare: proverrà integralmente da fonti
prendendo piede sulla scena mondiale. La società a          rinnovabili». In futuro, l’energia solare sarà sempre meno
costo marginale zero. Dall’avvento del capitalismo e        costosa, tanto che tutti saranno in grado di produrla
del socialismo la scena mondiale è stata modificata da      da soli e vendere quella in eccesso. Questa dinamica
un nuovo paradigma, che trasforma l’economia globale        conduce a conseguenze innovative: i consumatori
in vista di una società più sostenibile dal punto di vista  assumono contemporaneamente il ruolo di produttori.
                                                            Diventano prosumer e assumono una maggiore
                                                            rilevanza all’interno del sistema produttivo. In questo
                                                            contesto, il capitalismo non scompare. Sopravvive,
                                                            ma assume un ruolo marginale dal momento che
                                                            in futuro saremo in grado di superare il mercato e
                                                            assumere uno stile di vita e un modello produttivo,
                                                            economico e culturale più sostenibile. Ciò è possibile

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